Le possibili fasi di recupero del settore dentale 🔗
Dental Tribune
Un interessante approfondimento sull’impatto della pandemia in Italia e sulle probabili dinamiche di recupero del settore dentale. L’articolo evidenzia, infatti, le aree terapeutiche che potrebbero risentire maggiormente degli effetti della pandemia a breve termine e le dinamiche di recupero da attuare nel medio-lungo termine attraverso alcune fasi: pre-Covid-19, Lockdown, Technical rebound, Prioritization needs, Physiological rebound e, infine, New normal. Nella nuova situazione di normalità, gli operatori che avranno investito in competenze cliniche, struttura, tecnologie, formazione e gestione imprenditoriale, potranno probabilmente trovarsi in una situazione più florida di quella precedente a questa impressionante catastrofe sanitaria.
Un anno di pandemia nel dentale: impatto sulla domanda di prestazioni e sul business dell’industria 🔗
Dental Tribune
I primi risultati delle analisi Key-Stone sull’impatto del Covid nel settore dentale vedono Italia e Regno Unito agli ultimi posti. Senza dubbio, i due paesi hanno vissuto nella prima parte del 2020 anche l’impatto più drammatico della pandemia, con la più alta incidenza di casi Covid e di morti. Oltre all’impatto sanitario probabilmente una certa debolezza del sistema distributivo e un alto peso delle scorte di magazzino hanno contribuito non poco alla forte riduzione delle vendite dell’Industria. In UK anche il peso del servizio pubblico, fortemente coinvolto nella gestione della pandemia, può aver rivestito un ruolo importante. L’articolo evidenzia le differenze dell’impatto nei principali paesi europei, con un particolare focus sull’Italia, a livello di domanda di prestazioni e di business dell’industria.
Gli Odontoiatri informati si sentono più protetti contro il Covid 🔗
Odontoiatria33
Le misure di prevenzione adottate negli studi dentistici italiani si sono tradotte in risultati concreti: l’indagine realizzata per la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia conferma che i protocolli adottati sono efficaci, meno dell’1% il tasso di contagio da Covid. Inoltre, più l’odontoiatra è informato e maggiori sono attenzione e rispetto delle procedure necessarie per prevenire il contagio.
Come gli odontoiatri intendono affrontare l’oggi ed il domani 🔗
Odontoiatria33
L’impatto della pandemia da Covid19 e, in particolare, la recrudescenza della situazione, stanno portando a riflettere sul futuro dello studio dentistico. Se è vero che la maggior parte delle cure possono essere rimandate con il ritorno, prima o poi, del paziente in studio, è altrettanto vero che la crisi economica potrebbe trascinarsi per anni e l’attività degli studi potrebbe rallentare per mesi, con un impatto devastante sulla liquidità e sulla redditività futura. Per queste ragioni probabilmente circa un 25% dei 400 titolari di studio intervistati da Key-Stone ha previsto una situazione recessiva potenzialmente nefasta, con un impatto che, per alcuni, potrebbe significare la chiusura stessa dell’attività odontoiatrica (almeno il 9% tra ipotesi di chiusura per pensionamento o per dedicarsi alla consulenza) e ben un 16% che teme di non poter resistere finanziariamente. Al contrario, quasi un terzo delle strutture intravedono opportunità di crescita e consolidamento proprio perché il sistema competitivo potrebbe indebolirsi.
Odontoiatri e industria chiuderanno il 2020 con forti perdite 🔗
Odontoiatria33
A fine settembre 2020, nonostante il repentino recupero del mercato, con tre mesi di crescita straordinaria (giugno, luglio e agosto), si è cominciato ad assistere a un rallentamento della crescita e, soprattutto, a un calo delle nuove visite. A rischio soprattutto gli studi mono professionali (senza altri collaboratori stabili in studio) e, particolarmente, le strutture più piccole con una o due poltrone. La dimensione imprenditoriale e l’orientamento verso i due principali driver di supporto all’attività clinica, ossia la ricerca di maggiore efficacia attraverso la comunicazione di marketing e di efficienza, con il controllo di gestione, sembrano fare la differenza.
La crisi del dentale a causa della pandemia: facciamo tesoro di quella 2008-2013 🔗
Dental Tribune
Negli ultimi mesi del 2020 le cancellazioni di appuntamenti stanno crescendo, i pazienti nuovi scarseggiano e una nuova fase recessiva appare all’orizzonte come piuttosto lunga e fastidiosa.
Più durerà questa nuova fase più potrà persistere il ciclo recessivo dello studio dentistico, ma non sarà a tempo indefinito e, analogamente al rimbalzo positivo verificatosi dopo la crisi 2008-2013, il settore vivrà un forte aumento della domanda, per poi ristabilizzarsi. È quindi fondamentale che nel post Covid-19 gli studi dentistici si dotino di un sistema di pianificazione e analisi del business, che consenta di valutare l’eventuale necessità di approvvigionamento finanziario, utile a sostenere una fase di “resistenza” per potere uscire indenni dalla crisi sanitaria ed economica e poter, infine, intercettare una successiva fase espansiva, destinata a svilupparsi considerando l’indispensabilità delle prestazioni odontoiatriche per la popolazione.
Coronavirus, la pandemia che toglie il sorriso: spesa in calo di (almeno) un miliardo 🔗
Sanità24 (Il Sole 24 Ore)
Le terapie odontoiatriche sono indispensabili per la popolazione italiana. D’altro canto, non va sottovalutato il fatto che crisi economica, incertezza lavorativa e paura del contagio da Covid-19 contribuiranno a spegnere ancor di più il sorriso degli italiani nei prossimi mesi del 2020. I risultati di una ricerca realizzata da Key-Stone a ottobre 2020 su un campione pienamente rappresentativo di 1.200 famiglie italiane -che sonda le intenzioni di tutti i componenti familiari, quasi 2.500 individui – confermano una prospettiva abbastanza negativa per le famiglie italiane a causa della pandemia da Covid-19.
Lockdown, poca teleodontoiatria. Cure per il 10% della popolazione 🔗
Dental Journal
Quale potrà essere il ruolo della “tele odontoiatria” nell’era post Covid-19? Con SIdP, Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, Key-Stone ha iniziato a domandarselo già immediatamente dopo il lockdown, con una ricerca su oltre 2.000 famiglie italiane. C’è un grande potenziale nell’intelligenza artificiale applicata all’odontoiatria e le previsioni sono quelle di una forte integrazione con applicativi che consentano di ridurre la presenza del paziente nello studio dentistico.
I numeri della ripresa di studi e laboratori attraverso i consumi: se è stato un post lockdown da record, che autunno potrà essere? Rosso (Key-Stone): dati contrastanti da nuove visite e preventivi accettati 🔗
Odontoiatria33
Valori di crescita da record per i consumi dei dentisti nei mesi di luglio e agosto. Si tratta di una ripresa vera e propria post lockdown o di un fuoco di paglia? Si può parlare di un ritorno effettivo alla normalità oppure di un rimbalzo tecnico? Nel totale dei primi otto mesi del 2020 i prodotti per l’igiene, dispositivi di protezione individuali e monouso in genere, hanno registrato un aumento delle vendite a valore che sfiora il 70%. Ma questo ambito di consumo non è certo un indicatore delle performance degli studi dentistici, poiché ciò che conta è valutare l’andamento del “resto del consumo” che nel totale degli otto mesi analizzati è caratterizzato da un calo del 25% (escluso il monouso), da considerare in linea non tanto con i ricavi, quanto con la produzione effettiva degli studi dentistici in questo surreale periodo.
Studi odontoiatrici e Covid: i pazienti li ritengono sicuri
Odontoiatra33 🔗 e ANSA 🔗
All’interno di una indagine più ampia realizzata da Key-Stone per SIdP (Società Italiana di Parodontologia e Implantologia), alcune domande si sono concentrate sui sentimenti della popolazione rispetto alle cure e visite dentistiche nel periodo di lockdown. Le prime evidenze della ricerca, rivelano che oltre 3 milioni di Italiani lamentano un peggioramento della loro condizione orale durante il lockdown, confermando il ruolo sociale e fondamentale del sistema odontoiatrico come servizio per l’intera comunità. Nonostante i timori per il Covid-19, 8 pazienti su 10 reputano sicuri gli studi dentistici
Covid19, impatto sull’odontoiatria: Key-Stone e SIdP stimano un calo annuale delle visite di un terzo 🔗
Dental Juournal
La difficoltà ad accedere ai servizi odontoiatrici durante la quarantena ha peggiorato la condizione di salute orale di molti italiani e in particolare delle fasce più deboli, peggio che nel 2011: un italiano su 5 tra i 35 e i 70 anni, nel prossimo futuro in caso di necessità, teme di non avere soldi a sufficienza da destinare a visite e controlli dal dentista, o preferirebbe rinviarli di almeno un anno. I 70 milioni di visite erogate ogni anno potrebbero dunque essere destinati a diminuire di un terzo a discapito della salute orale, soprattutto delle fasce più deboli. Il preoccupante scenario arriva dai risultati di un’indagine Key-Stone sull’impatto della crisi economica dovuta alla pandemia sulla salute orale degli italiani, presentati in occasione del convegno digitale “Gengive inForma in tempo di Covid19” della Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp).