La pandemia da Covid-19 ha riversato i suoi effetti anche sulla domanda di cure odontoiatriche e sugli accessi negli studi dentistici per trattamenti meno urgenti. Infatti, l’epidemia ha modificato in modo radicale le dinamiche e le logiche di acquisto, in tutti i settori. Secondo un’indagine condotta ad agosto 2021 da “EY Future Consumer Index”, il 43% dei consumatori è convinto che la pandemia continuerà ad influenzare le loro vite fino almeno a metà del 2022. Sempre più italiani conducono una vita casalinga, che porta conseguentemente a recarsi con sempre meno frequenza nei negozi fisici e a limitare gli acquisti ai prodotti e servizi essenziali.
C’è una necessità, quindi, di riconsiderare l’intera catena del valore e ripensare ai modelli di business per il futuro.
La crisi delle prestazioni odontoiatriche
I professionisti del settore dentale sono stati messi a dura prova dalla pandemia da Covid-19, la quale, oltre ad avere avuto un forte impatto sociologico ed economico, ha inciso sull’accesso alle cure odontoiatriche.
L’incertezza è l’elemento chiave che ha contraddistinto gli anni 2020 e 2021. Dal momento che non risultano situazioni di emergenza sanitaria paragonabili a questa, risulta difficile realizzare delle previsioni future attendibili. Lo studio dentistico deve osservare le azioni intraprese in situazioni governate da simile incertezza per riflettere e prendere decisioni ponderate da mettere in pratica nel prossimo futuro.
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